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9 Gennaio 2022

Pnrr: in arrivo 40 miliardi nel 2022

L’Italia ha passato il primo esame e ha ricevuto l’anno scorso la prima rata da 25 miliardi di euro sui 221,5 miliardi totali del Recovery Fund. Nel 2022 il nostro Paese deve ricevere la seconda e la terza rata: in totale altri 40 miliardi. Tuttavia, per incassare questa somma, l’Italia deve raggiungere 102 obiettivi: 47 nel primo semestre e altri 55 tra luglio e dicembre, mentre i 51 obiettivi programmati e concordati con l’Europa per l’anno scorso sono stati tutti centrati Quest’anno ci sono anche 66 riforme da approvare: appalti, lotta alla corruzione, fisco, pubblica amministrazione, tagli alla spesa pubblica. È quanto segnala il Centro studi di Unimpresa in un’analisi sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, secondo il quale 42,5 miliardi sono destinati a digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, 57 miliardi a rivoluzione verde e transizione tecnologica, 25,3 miliardi alle infrastrutture per una mobilità sostenibile, 31,9 miliardi per istruzione e ricerca, 19,1 miliardi per inclusione e coesione, 15,6 miliardi per la salute.

Sul totale dei 102 obiettivi previsti per quest’anno, come detto, 47 sono per il primo semestre e altri 55 per il secondo semestre; nel 2021 erano stati fissati 51 obiettivi e tutti sono stati raggiunti. Si va da progetti per il sistema produttivo (digitalizzazione, innovazione e competitività) e per la pubblica amministrazione (digitalizzazione, innovazione e sicurezza), a iniziative su turismo e cultura oltre che economia circolare e agricoltura sostenibile; sono previsti, inoltre, progetti sull’energia rinnovabile e sulla mobilità sostenibile, sull’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici; sono programmati, poi, investimenti per la tutela del territorio, per la rete ferroviaria, per la logistica integrata, per potenziare l’istruzione e c’è un piano che dovrà favorire il collegamento tra ricerca e impresa.

Spazio, poi, alle politiche del lavoro, alle infrastrutture sociali e a interventi speciali per la coesione territoriale. Il Pnrr, poi, punta a implementare le reti di prossimità e la telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale, con attenzione, in generale pe il servizio sanitario nazionale, per l’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione. Quanto alle risorse, sul totale di 221,5 miliardi complessivi del Recovery Fund, 42,5 miliardi sono destinati a digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, 57 miliardi a rivoluzione verde e transizione tecnologica, 25,3 miliardi alle infrastrutture per una mobilità sostenibile, 31,9 miliardi per istruzione e ricerca, 19,1 miliardi per inclusione e coesione, 15,6 miliardi per la salute. (ADN Kronos)