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3 Dicembre 2021

Per il 54% dei giovani il consumo di alimenti conservati riduce lo spreco alimentare

Per il 54% dei giovani il consumo di alimenti conservati può contribuire in maniera importante alla lotta contro lo spreco alimentare. Il sentiment emerge con una ricerca Anicav-Swg sui consumi alimentari giovanili presentata oggi a Napoli in occasione dell’assemblea pubblica di Anicav, associazione di rappresentanza delle imprese di trasformazione del pomodoro.

Lo studio “I consumatori di domani. Scelte consapevoli e abitudini d’acquisto”, condotto su un campione rappresentativo di giovani nella fascia di età 18-26 anni, mette in luce che Il 76% considerano le conserve una parte importante della spesa alimentare. Nel particolare 7 su 10 dichiarano di acquistare frequentemente conserve di pomodoro. Nella scelta delle diverse tipologie la fa da padrone la passata, preferita dal 53% dei rispondenti. A seguire la polpa (23%), i pelati interi (12%) e i pomodorini ciliegini o datterini (9%). Fanalino di coda il concentrato di pomodoro, preferito solo nel 3% dei casi. A condizionare invece l’acquisto al primo posto c’è il prezzo (88%). A seguire il brand (71%) e poi il packaging (55%) e il passaparola (53%). Relativamente all’imballo il preferito risulta il vetro (36%). L’acciaio usato per le lattine si ferma al 14%. Più di 6 intervistati su 10 leggono con attenzione e frequentemente l’etichetta, considerata uno strumento fondamentale di conoscenza del prodotto. Relativamente al fenomeno del caporalato, il 44% ritiene che sia legato alla raccolta dei pomodori, ma solo in certe aree, mentre il 29% lo associa alla totalità della raccolta. Il 15% non ha idea di cosa sia. (Ansa)