Mese: Febbraio 2023

Continua la crescita del cibo confezionato

Il cibo confezionato (+13,8%) rimane, anche nel mese di dicembre 2022, tra le aree merceologiche con la crescita più significativa.

E’ quanto emerge dalla studio “Lo stato del Largo Consumo in Italia” di NielsenIq che mensilmente fotografa lo scenario della Grande distribuzione organizzata (Gdo). Il Fresco mantiene il trend positivo nella maggior parte dei canali distributivi, con le tendenze migliori e peggiori registrate rispettivamente nei Discount (+13,9%) e nei Supermercati (7,7%). Le categorie più dinamiche sono state Formaggi (+19,1%) e Pane & Pasticceria & Pasta (+20,1%). Continua, nonostante le festività, il calo della Pescheria (-0,1%). A livello di prodotto, la classifica Top 10 di dicembre di NielsenIq è guidata da Fazzoletti di Carta (+59,4%), Olio di Semi di Girasole (+54,7%) e Zucchero (+47%), che si attestano come le categorie che crescono di più in termini di fatturato.

Secondo le rilevazioni di NielsenIq, nel mese di dicembre 2022 il fatturato della distribuzione totale in Italia mostra un andamento positivo del +10,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un giro d’affari pari a 13,9 miliardi euro. L’indice d’inflazione rimane fisso al +15,1%. (fonte

non si ferma la crescita del cibo confezionato

: ANSA)

Due miliardi di euro di fatturato per le vendite online della GDO nel 2022

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Nel 2022 le vendite online della Gdo si sono fermate a un soffio dalla soglia dei 2 miliardi di euro. Soglia che verrà sicuramente superata nel corso di quest’anno se il canale riuscirà a tenere il buon passo attuale. 

Secondo i dati raccolti da Iri, l’ultimo mese dell’anno si è chiuso con un giro d’affari di 205 milioni di euro, un valore in crescita del 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il risultato dei dodici mesi è invece stato pari a 1,985 miliardi di euro (+4,6%). A favorire questa performance è stato soprattutto il comparto “Chimico casa-persona”, che è cresciuto del 10,4% a 537 milioni, mentre l’alimentare, pur più importante in valori assoluti (1,45 miliardi) si è dovuto accontentare di un progresso del 2,6%. (Fonte: La Repubblica)