Mese: Gennaio 2022

Famiglie e spesa: domina lo store fisico

La spesa è una delle voci che più incidono sul portafoglio degli italiani. Una famiglia in media, infatti, spende ben 209 euro ogni mese per alimenti, prodotti per l’igiene personale e della casaAltroconsumo ha realizzato, quindi, un’inchiesta, che ha coinvolto 9.799 intervistati al fine di individuare i brand preferiti, i criteri di scelta di uno store rispetto ad un altro e i comportamenti di acquisto relativi alla categoria. Altroconsumo – che già pubblica annualmente l’analisi sulla convenienza delle insegne in Italia – ha deciso di dare voce all’opinione dei consumatori intervistando un panel rappresentativo al fine di stilare la classifica dei marchi preferiti della grande distribuzione.

Quattro le categorie analizzate: iper e supermercati, catene locali, discount e store online. Per quanto riguarda la prima tipologia, la prima posizione è occupata da Esselunga, seguita da Ipercoop/Coop&Coop. Parlando delle insegne locali, a conquistare il podio è la romana Pewex, a pari merito con Cadoro, brand veneto, che si distingue in particolare per la qualità dei prodotti acquistati. Quando si parla di discount, invece, a fare da apri-fila sono Aldi e Eurospin. Altroconsumo ha anche individuato quelli che sono gli store online preferiti dagli italiani, sebbene siano sempre meno scelti dei punti vendita fisici. In testa troviamo a pari merito Iperal, (che si distingue per la disponibilità dei prodotti) Unes (U1/U2) e Alì.

Durante l’analisi, Altroconsumo ha anche cercato di capire quali siano gli elementi maggiormente considerati dagli intervistati nella scelta del market di fiducia e anche quali sono le abitudini di acquisto che li condizionano. Il primo criterio di scelta è la praticità (35%), specialmente legata alla facilità di raggiungimento sia in auto (usata dall’81% degli intervistati per andare a fare la spesa) che a piedi (14%). Altro elemento di gran rilevanza è il prezzo – criterio principale per il 21% degli intervistati. Ma come si comportano i consumatori quando fanno la spesa? In primis, a livello di modalità di acquisto preferiscono recarsi personalmente nello store – frequentato per lo più (63%) 1 o 2 volte a settimana – invece che affidarsi a piattaforme online (sebbene ci sia una maggiore propensione a seguito dell’avvento della pandemia). Tre intervistati su 4, infatti, non hanno mai compiuto acquisti da punti vendita online. Per quanto riguarda, invece, le modalità di pagamento, i consumatori prediligono l’utilizzo di dispositivi digitali al contante: circa la metà, infatti, acquista con carta di debito, il 33% con carta di credito.

Per quanto riguarda gli acquisti nei supermercati, Altroconsumo ha voluto individuare quali siano gli articoli maggiormente acquistati. In primis ci sono i latticini (77% dei casi) seguiti da frutta e verdura (70%), dai detergenti casa (66%), da prodotti per l’igiene personale (61%) e dalla carne (55%). Per quanto riguarda gli alimenti, chi non li acquista in un negozio, predilige realtà specializzate come per esempio la macelleria (dove acquista il 79% dei consumatori di carne che non va al market) o la panetteria (scelta dall’89% dei consumatori come alternativa al supermercato per il pane). (ADN KRONOS)

Pnrr: in arrivo 40 miliardi nel 2022

L’Italia ha passato il primo esame e ha ricevuto l’anno scorso la prima rata da 25 miliardi di euro sui 221,5 miliardi totali del Recovery Fund. Nel 2022 il nostro Paese deve ricevere la seconda e la terza rata: in totale altri 40 miliardi. Tuttavia, per incassare questa somma, l’Italia deve raggiungere 102 obiettivi: 47 nel primo semestre e altri 55 tra luglio e dicembre, mentre i 51 obiettivi programmati e concordati con l’Europa per l’anno scorso sono stati tutti centrati Quest’anno ci sono anche 66 riforme da approvare: appalti, lotta alla corruzione, fisco, pubblica amministrazione, tagli alla spesa pubblica. È quanto segnala il Centro studi di Unimpresa in un’analisi sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, secondo il quale 42,5 miliardi sono destinati a digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, 57 miliardi a rivoluzione verde e transizione tecnologica, 25,3 miliardi alle infrastrutture per una mobilità sostenibile, 31,9 miliardi per istruzione e ricerca, 19,1 miliardi per inclusione e coesione, 15,6 miliardi per la salute.

Sul totale dei 102 obiettivi previsti per quest’anno, come detto, 47 sono per il primo semestre e altri 55 per il secondo semestre; nel 2021 erano stati fissati 51 obiettivi e tutti sono stati raggiunti. Si va da progetti per il sistema produttivo (digitalizzazione, innovazione e competitività) e per la pubblica amministrazione (digitalizzazione, innovazione e sicurezza), a iniziative su turismo e cultura oltre che economia circolare e agricoltura sostenibile; sono previsti, inoltre, progetti sull’energia rinnovabile e sulla mobilità sostenibile, sull’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici; sono programmati, poi, investimenti per la tutela del territorio, per la rete ferroviaria, per la logistica integrata, per potenziare l’istruzione e c’è un piano che dovrà favorire il collegamento tra ricerca e impresa.

Spazio, poi, alle politiche del lavoro, alle infrastrutture sociali e a interventi speciali per la coesione territoriale. Il Pnrr, poi, punta a implementare le reti di prossimità e la telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale, con attenzione, in generale pe il servizio sanitario nazionale, per l’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione. Quanto alle risorse, sul totale di 221,5 miliardi complessivi del Recovery Fund, 42,5 miliardi sono destinati a digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, 57 miliardi a rivoluzione verde e transizione tecnologica, 25,3 miliardi alle infrastrutture per una mobilità sostenibile, 31,9 miliardi per istruzione e ricerca, 19,1 miliardi per inclusione e coesione, 15,6 miliardi per la salute. (ADN Kronos)