Mese: Giugno 2021

Gli Italiani premiamo i supermercati sostenibili

L’Italia ha raccolto le sfide del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che spaziano dalla digitalizzazione alla sostenibilità. Su quest’ultimo tema le richieste dei clienti della Grande distribuzione e del settore retail in generale si fanno sempre più chiare. Emerge infatti, da una ricerca di ShopFully, tech company italiana che connette 30 milioni di consumatori online con 250 mila negozi fisici, che sei italiani su 10 dichiarano di prediligere per gli acquisti negozi che siano attivamente impegnati verso la sostenibilità ambientale.

La volontà di una Gdo ancora più compatibile alle necessità dell’ambiente risulta essere molto forte per gli italiani, tanto che il 74% degli intervistati dichiara di essere disposto ad affrontare una spesa maggiore per prodotti che siano frutto di scelte sostenibili. Le principali azioni che gli intervistati identificano per progredire nel campo della sostenibilità, riguardano, per il 68% dei rispondenti, la riduzione degli sprechi nel punto vendita attraverso l’adozione di packaging sostenibili e sacchetti riutilizzabili, mentre il 48% individua come preferibile la riduzione dell’utilizzo di carta, in primo luogo per i volantini promozionali (il 90% favorevole per l’eliminazione). Fra le altre azioni che gli italiani reputano importanti, spiccano la selezione di prodotti da una filiera corta, per il 42%, e l’efficientamento energetico del punto vendita, per il 36%. (la Repubblica)

Il 64% della spesa delle famiglie è destinata a casa e cibo

Oltre il 64% dei consumi delle famiglie italiane se ne va per vivere: casa, cibo, vestiario, mobili “cumulano” quasi 529 miliardi di euro, il 64% del totale di 824 miliardi di uscite l’anno. È quanto rileva l’analisi realizzata dal Centro studi di Unimpresa ‘La spesa degli italiani e il peso delle tasse’, secondo la quale l’Iva pagata sui consumi delle famiglie ammonta, complessivamente, a 63 miliardi di euro. Secondo lo studio, le fette maggiori della spesa dei 25,6 nuclei familiari residenti nel nostro Paese sono quelle per l’abitazione (274 miliardi di euro comprese le utenze, il 33% del totale) e per il cibo (141 miliardi, il 17%): oltre il 50% dei consumi, cioè 415 miliardi, si riferisce alle voci relative alla casa (incluse le “bollette” per luce, acqua e gas) e a quelle per la spesa alimentare.

Secondo l’analisi del Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato dati della Corte dei conti e dell’Istat, il totale della spesa annua delle famiglie italiane (25 milioni e 667 mila nuclei), ammonta a 824,2 miliardi di euro.

Di questi, 274,1 miliardi (33%) corrispondono alle uscite per l’abitazione (incluse le “bollette” per luce, acqua e gas) e 141,6 miliardi (17,2%) per il cibo, cioè alimentari e analcolici: complessivamente, 415,7 miliardi (50,5%) se ne vanno per vivere. Il 10,1% dei consumi, poi, si riferisce ai trasporti (83,6 miliardi), mentre il 7,4% (61,3 miliardi) è legato a beni e servizi vari. Per il tempo libero e la cultura, le famiglie italiane sborsano 41,3 miliardi (5,0%), più di quanto sia necessario per pagare i 38,8 miliardi di cure sanitarie (4,7%). L’abbigliamento (vestiario e calzature) comporta uscite per 36,9 miliardi (4,5%), poco di piu’ di quanto si spenda per alberghi e ristoranti, cioè 36,3 miliardi (4,4%). Per mobili ed elettrodomestici, poi, si spendono 35,3 miliardi (4,3%), mentre le rate dei mutui comportano esborsi per 26,9 miliardi (3,3%).

Quanto agli aspetti fiscali, l’Iva sui consumi di 25 milioni e 667mila famiglie garantisce, allo Stato, gettito annuo per 62,8 miliardi di euro. Rispetto alla spesa di 824,2 miliardi complessivi, l’imponibile è pari a 429,7 miliardi, mentre la spesa “esente” da tassazione si attesta a 330,9 miliardi. (AGI)